La Centrale Rischi Finanziari, identificata dall’acronimo CRIF, è un database che fornisce agli operatori finanziari indicazioni circa l’affidabilità di chi richiede un credito. Chiunque in Italia faccia domanda in banca o presso una finanziaria per ottenere mutui, prestiti o finanziamenti è soggetto a una verifica da parte dell’ente, che ne valuta la solvibilità attraverso le informazioni contenute nella banca dati del CRIF.
Come funziona il CRIF
Il database viene aggiornato quotidianamente, con l’inserimento dei dati relativi a nuove richieste di credito e pagamenti. Quando avviene un ritardo nel pagamento di una o più rate, questo genera una segnalazione nel profilo CRIF del debitore, che potrebbe incontrare difficoltà nell’ottenere un nuovo credito.
Per quanto la delibera finale sulla concessione o meno dell’importo richiesto spetti all’ente creditizio, è indubbio che le evidenze risultanti dalla banca dati del CRIF hanno il loro peso nella valutazione. Quindi, come fare per avere la cancellazione CRIF? Nei prossimi paragrafi è illustrato cos’è la cancellazione CRIF come cattivo pagatore, come funziona e come ottenerla.
Come avviene la cancellazione CRIF?
Trattandosi di un sistema di valutazione che si basa su dati oggettivi, tutto ciò che concerne i profili CRIF è regolato da parametri ben precisi. Questo vale anche per la durata della segnalazione come cattivo pagatore e per la relativa cancellazione CRIF, che avviene secondo tempi prestabiliti.
I criteri che il database utilizza per la cancellazione automatica riguardano il tipo di debito, l’entità, e l’utilità che l’informazione può avere per eventuali enti creditori futuri.
Per quanto riguarda la cancellazione dei mancati pagamenti e delle segnalazioni negative in generale, questi seguono delle regole che variano in base a determinati parametri. Nel dettaglio:
- richieste di finanziamento annullate o rifiutate: cancellazione automatica dopo 30 giorni dalla data di annullo;
- richieste di finanziamento che risultano in valutazione: trascorsi sei mesi dalla data di richiesta, avviene la cancellazione automatica;
- ritardo sul pagamento di una o due rate (compresi i mutui ipotecari): la cancellazione automatica avviene trascorso un anno dal saldo del debito;
- ritardo sul pagamento di più di due rate del debito: la segnalazione viene cancellata dopo due anni dal saldo;
- pagamento mai effettuato, anche nel caso di debitori che hanno smesso di pagare il mutuo: trascorsi tre anni dal termine del contratto, avviene la cancellazione automatica. Questo però non significa che non si comparirà più come cattivi pagatori, difatti il mancato saldo di un debito comporta l’iscrizione nel registro dei cattivi pagatori, con un tempo di prescrizione di cinque anni.
È possibile chiedere la cancellazione dei dati al CRIF?
Sebbene la cancellazione, come visto, segua tempistiche precise, ci sono alcuni casi in cui si può richiedere la cancellazione di una segnalazione negativa dal CRIF, in modo da non intaccare la propria posizione.
Il primo caso è quello di un mancato pagamento dovuto a un errore della banca (ad esempio, bollettino non pervenuto). In questa circostanza il consiglio è di provvedere a saldare il dovuto, e poi rivolgersi direttamente all’ente creditizio per richiedere la rettifica del dato.
Se la banca o la finanziaria riconosceranno che il ritardo è dovuto a errore interno, provvederanno a trasmettere segnalazione al CRIF, per la cancellazione della segnalazione.
Il secondo caso è quello di ritardi nei pagamenti dovuti a momentanea difficoltà da parte del debitore, che poi procede, una volta possibile, a pagare i debiti arretrati, rimettendosi in pari. Anche in questa circostanza si può chiedere la rettifica della posizione CRIF, in modo da non venire penalizzati per future richieste.
Come nel precedente, anche in questo caso è più opportuno chiedere alla banca o finanziaria di farsi parte attiva presso la Centrale Rischi Finanziari per la cancellazione.
Richiedere in autonomia la cancellazione al CRIF comporta solo un allungamento delle tempistiche. Infatti la società, prima di proseguire nell’aggiornamento del profilo, esegue una verifica presso il creditore. Pertanto è più economico e più veloce chiedere direttamente alla banca di comunicare l’avvenuto saldo del debito, chiedendo la contestuale cancellazione.