La diffusione dell’epidemia di coronavirus ha comportato delle misure restrittive anche per quanto riguarda l’economia. Infatti l’economia nazionale ha risentito in maniera forte delle conseguenze del blocco delle attività lavorative. Ecco perché l’Esecutivo ha cercato di prendere delle misure molto importanti per dare la possibilità a tutti di affrontare con più tranquillità la situazione che il nostro Paese sta attraversando. Infatti con il decreto Cura Italia è stata introdotta la possibilità di sospendere la rata dei prestiti, per coloro che hanno chiesto un finanziamento e si ritrovano nelle condizioni di dover restituire la somma concessa dalle banche o dalle società finanziarie.
Che cosa stabilisce il decreto Cura Italia per i prestiti
Il decreto Cura Italia interviene in maniera specifica nel sospendere il prestito per tutti quei lavoratori che dovessero trovarsi in difficoltà in questo momento. Il blocco del pagamento delle rate dei prestiti e dei mutui è rivolto in particolare a quei professionisti e a quei lavoratori autonomi che sono stati danneggiati a livello economico dall’emergenza coronavirus.
Nei dettagli viene stabilito che per i prestiti non rateali, che hanno una scadenza contrattuale prima del 30 settembre 2020, i contratti vengono prorogati alle stesse condizioni.
Per i mutui il pagamento viene sospeso fino al 30 settembre 2020. Il piano di rimborso viene dilazionato in base agli accordi che le parti stabiliscono, senza che ricadano altri oneri a danno del debitore.
Poi l’articolo 56 del decreto Cura Italia interviene anche nello stabilire le norme che regolano i contratti di leasing e gli altri finanziamenti a rimborso rateale.
Nello specifico viene stabilito che il pagamento rateale è sospeso sempre fino al 30 settembre 2020. Viene portato in avanti il piano di rimborso, sempre senza oneri sia per l’una che per l’altra parte.
Le regole che riguardano i mutui
Molto importanti sono le regole che il Governo ha stabilito anche per quanto riguarda i mutui per la prima casa. Diversi cittadini e lavoratori infatti avevano avuto accesso ad un finanziamento per un mutuo destinato all’acquisto della prima casa e si sono ritrovati in difficoltà a livello economico.
Le regole stabilite dal Governo valgono per i mutui (sempre per la prima casa) fino ad una somma di 250.000 euro. È stata messa a disposizione la possibilità di accedere ad uno specifico fondo e di ottenere la sospensione fino a 18 mesi del pagamento della rata del mutuo.
I professionisti che hanno avuto una riduzione del fatturato relativamente ad un trimestre possono presentare domanda per richiedere queste agevolazioni.
Il requisito fondamentale è che la diminuzione del fatturato corrisponda al 33% del fatturato medio giornaliero, considerando come punto di riferimento l’ultimo trimestre del 2019.
Per fare la domanda che riguarda la sospensione del pagamento delle rate del prestito, ci si deve rivolgere agli istituti di credito e alle finanziarie che hanno dato l’avvio al processo di finanziamento. Si deve però verificare che questi stessi istituti aderiscano all’iniziativa.
Il sito dell’Abi ha messo a disposizione un apposito modulo di domanda. Dopo aver compilato il modulo, bisogna inoltrarlo alla banca, la quale deve fornire l’esito entro 20 giorni.