Fonderia Napoleonica Eugenia, una struttura tutta da vivere

Fonderia Napoleonica Eugenia, una struttura tutta da vivere

La Fonderia Napoleonica Eugenia si trova nel quartiere Isola ed è interconnessa con la strada del santuario di Santa Maria alla Fontana. In questa zona, la Fonderia nasceva come un bene legato al complesso religioso che era chiamato “alla fontana” proprio per la presenza di un punto da cui si pensava potessero sorgere acque dalle proprietà benefiche. La zona era ricca di costruzioni rurali e campi coltivati. Raggiungeva i quartieri Prato Centenaro, Vergano e Maggiolina. Sorge nel pieno del quartiere Isola in via Thaon di Revel.

Le lavorazioni della Fonderia

La storica Fonderia Napoleonica Eugenia è un luogo di ritrovo culturale e di arte dove si tengono eventi, mostre e manifestazioni di ogni genere. Nel corso dei secoli, è stato realizzato un complesso che è riuscito ad ampliare i confini in maniera notevole. A rivoluzionare quella zona fu proprio Napoleone. Infatti, le truppe francesi decisero di destinare quella zona prima dedicata all’agricoltura in un’area volta invece, alla lavorazione del bronzo. I fratelli Manfredini interpellarono orafi e fonditori esperti che arrivavano direttamente da Parigi.

La realizzazione fu completata nel 1806 e se ne occupò in termini di coordinamento il Viceré Eugenio di Beauharnais. Subito iniziarono la lavorazione di grandi e di piccoli oggetti in bronzo da utilizzare soprattutto, per gli arredi. Ad oggi sull’Arco della Pace in parco Sempione si trova infatti la Sestiga, una delle lavorazioni più particolari, fatte proprio nella fonderia. A partire dal 1868, i Barigozzi iniziarono a coordinare le attività della Fonderia Napoleonica fino alla sua chiusura. Nel corso del tempo però era diventata già un punto di riferimento, non solo per il nord Italia ma anche per il cantone svizzero Ticino.

L’evoluzione della produzione

La produzione della Fonderia Napoleonica a partire dalla seconda metà dell’800 cambiò concentrandosi sulla realizzazione di campane. Furono esportate praticamente in tantissime località non solo del nord Italia, ma anche di altre colonie italiane.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, le attività ripresero per varie nazioni come il Congo, la Somalia, Kenya, Giappone, Birmania fino agli anni Settanta quando poi fu necessario cambiare nuovamente la propria Mission. Infatti, l’attività e la richiesta di campane si abbassò in maniera progressiva e così anche la storia della Fonderia iniziò la sua fase calante.

Le creazioni artistiche della Fonderia Napoleonica

Come ampiamente testimoniato da un archivio fotografico e cartaceo di grande successo, le creazioni artistiche realizzate nella Fonderia Napoleonica Eugenia furono numerose. Si trovano in varie parti della città di Milano. Infatti, dalla collaborazione tra lo scultore Barzaghi e Barigozzi nacquero anche tanti monumenti dedicati a Luciano Manara, come oppure quella di Alessandro Manzoni che si trovano rispettivamente nei giardini pubblici di Porta Venezia o in Piazza San Fedele.

Nel 1869 nella Fonderia fu realizzato il monumento equestre a Vittorio Emanuele II sulla scia del calco dello scultore Ercole Rosa. Ad oggi è un centro culturale e artistico che racchiude una storia senza tempo, può essere visitato in via Thaon di Revel, 21. Bisogna fissare un appuntamento e sarà possibile vedere tutte le stanze dove avveniva la lavorazione dei metalli.