Versamento assegni su libretto postale: tempistiche e limiti

Versamento assegni su libretto postale: tempistiche e limiti

Il versamento degli assegni su libretto postale è una novità, dal momento che, in passato, era possibile depositare solo denaro in contanti. Il libretto postale, infatti, si è man mano rinnovato per adattarsi sempre di più alle esigenze dei clienti. Si tratta di un prodotto di Poste Italiane che consente ai clienti di poter gestire i propri risparmi.

Essendo un documento cartaceo, tutti quanti i movimenti e le operazioni vengono annotate su questo libretto (anche se, ovviamente, con il passare degli anni, molte operazioni si possono svolgere anche online e i movimenti si possono consultare dal proprio PC o dispositivo elettronico).

Dunque, le annotazioni devono essere costantemente aggiornate presentandosi all’Ufficio Postale ed è essenziale conservare correttamente il libretto che, se viene smarrito, può essere richiesto per una copia al costo di 1,55 euro.

La gestione delle finanze personali può spesso implicare momenti di stress, che bisognerebbe invece evitare per fare attenzione al nostro benessere personale. Si può rimediare a tutto questo, per gestire lo stress in maniera corretta, anche attraverso i prodotti che si possono acquistare a questo scopo (scopri di più).

Come aprire un libretto postale

Per aprire un libretto postale, è necessario presentarsi in un Ufficio Postale con il proprio documento d’identità e codice fiscale.

Si tratta di un’operazione gratuita che non prevede dei costi di gestione o di operazione a parte però:

  • una tassazione del 26% sugli interessi;
  • l’imposta di bollo che varia a seconda che si sia persone fisiche o persone giuridiche (l’importo è di 34,20 euro per le prime e 100 euro per le seconde) ma solo per i libretti che abbiano un deposito giacente di almeno 5000 euro.

A chi può essere intestato

Il libretto postale può essere intestato a:

  • persone maggiorenni (anche più persone contemporaneamente);
  • una persona minorenne (l’importante è che la gestione del libretto sia dei genitori o di chi ne esercita la potestà genitoriale);
  • una persona giuridica (ad esempio una società).

La chiusura di un libretto postale

Anche per la chiusura del libretto, bisogna recarsi in Ufficio Postale con il proprio documento d’identità e codice fiscale e, ovviamente, con il libretto postale dove periodicamente dovrebbero essere state annotate tutte le operazioni e i movimenti.

La procedura è gratuita perché non è previsto il sostenimento di alcun costo.

I tipi di libretto postale

Nominativo ordinario: cioè quello che può essere intestato ad una o più persone fisiche maggiorenni (fino a 4) o ad una persona giuridica nonché ad un minore di 18 anni.

Consente di poter effettuare le operazioni di versamento o di prelievo di denaro e tutti gli intestatari possono svolgere queste operazioni.

Tuttavia, per iscritto si può limitare la capacità di azione di un intestatario o limitarla solo a certe operazioni.

Al portatore: si tratta di quel libretto che consente di poter prelevare o depositare denaro solo alla persona che ha materialmente in mano il libretto quando si presenta agli uffici postali.

Smart: può essere intestato a più persone (ma solo a persone fisiche maggiorenni).

Quali sono le operazioni che si possono svolgere

Un libretto postale oggi funziona come un vero e proprio conto corrente che permette quindi di poter effettuare diverse operazioni, come depositi o prelievi. In particolare di:

  • fare prelievi dagli sportelli ATM di Poste Italiane;
  • fare prelievi dagli uffici postali;
  • effettuare bonifici dal proprio libretto postale ad altri conti di altre banche (l’importante è che questi conti siano intestati al titolare del libretto);
  • ricevere l’accredito della pensione;
  • effettuare il versamento di assegni su libretto postale tramite Uffici Postali e POS.

Inoltre, si tratta di un prodotto fruttifero sul quale maturano degli interessi (che hanno dei tassi che cambiano a seconda del tipo di libretto) ma che vengono liquidati ogni 31 dicembre.

Tali interessi non vengono più prodotti nel caso in cui un libretto abbia un deposito di 250 euro o meno e sul quale non vengano compiute operazioni per almeno 5 anni.

Una volta riprese le operazioni su quel libretto, anche gli interessi ricomincerebbero a maturare.

Cosa si può versare

Il versamento degli assegni su libretto postale può avvenire a patto che il libretto postale sia nominativo e che gli assegni bancari siano intestati al possessore del libretto postale.

Quindi, l’essenziale è che il libretto postale sia nominativo: a quel punto sarà possibile versare un assegno postale o bancario anche se non si possiede un conto corrente bancario.

Come si effettua un versamento

Il versamento degli assegni su libretto postale può essere svolto nell’Ufficio Postale dove è stato aperto il libretto.

A colui che lo richiede, verrà fatto compilare un modulo che si chiama “Modulo di richiesta servizi a valere sul Libretto di Risparmio Postale”.

Questo modulo va firmato e bisogna che sia corredato dall’assegno come allegato.

Le tempistiche e i limiti per i versamenti

Quando avviene il versamento degli assegni su libretto postale, bisogna tenere in considerazione che ci vorrà un po’ di tempo prima di avere l’accredito.

Si parla di quattro giorni bancari nel caso di assegno circolare postale e di sette giorni nel caso di quello bancario.

Se, invece, l’accredito avviene sul conto corrente Bancoposta, allora ci vorranno quattro giorni lavorativi per entrambi i tipi di assegni.

È importante ricordarsi che non può essere versato sul libretto postale un assegno circolare non trasferibile.

Come incassare l’assegno

Una volta che è avvenuto il versamento degli assegni su libretto postale sarà possibile, dopo aver atteso la data valuta (cioè il tempo affinché la somma diventi liquidamente disponibile), incassarli e quindi poter prelevare la corrispondente somma in contanti.

L’importante è che l’assegno bancario abbia un valore inferiore ai 3000 euro (questo infatti è il limite imposto per legge per la tracciabilità).

Anche per gli assegni circolari il discorso è lo stesso: infatti, trattandosi di un titolo di credito pagabile a vista, l’utente può ricevere il pagamento di questi anche se non ha un conto corrente.

L’addetto allo sportello può rifiutarsi di procedere al pagamento soltanto se il titolo di credito sia alterato, rovinato o presenti una firma che non sia, visivamente uguale a quella di colui che ha il conto corrente.

Ad ogni modo, è importante tenere a mente che la scadenza dell’assegno circolare per poterlo incassare non è di 30 giorni ma va fatta entro 8 giorni (se si risiede nello stesso comune in cui è stato emesso) o 15 giorni (se si risiede in un comune diverso).

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